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Piazza Capolanza - C. P. 36 - Tel/Fax 0981.708158 - 87010 Lauropoli (CS)

Parroco Don Attilio Foscaldi - Coadiutore Don Michele Sewodo

Comunità religiosa Serve di Gesù Cristo
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L’Associazione di Volontariato IL SAMARITANO
In collaborazione con la
Parrocchia dei “Sacri Cuori di Gesù e di Maria”
in Lauropoli

O R G A N I Z Z A

domenica 30 dicembre - ore 18,45
Auditorium F. Toscano – Lauropoli

LA SOFFERENZA
ACCENDE LE STELLE


Saluti
Don Attilio FOSCALDI
Parroco dei Sacri Cuori

“Francesco ci manda un messaggio …” di
Mons. Carmine SCARAVAGLIONE

Lettura di alcuni brani del libro
“CORRERE… sulle ali del pensiero”
di Francesco MICELI
testimonianza in videoconferenza con l’autore

Saluto del Vescovo della Diocesi di Cassano
Mons. Vincenzo BERTOLONE
 

 BOOK FOTOGRAFICO - foto © G. Zaccato - www.cassanoalloionio.info
clicca sulle immagini per ingrandirle


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Lauropoli abbraccia festosa il suo caro Francesco.
Momenti di grande fede segnati da sofferenza e dolore. Francesco Miceli, lauropolenato doc, in videoconferenza con i suoi conterranei .


Lauropoli - “La sofferenza accende le stelle “ è il titolo della manifestazione organizzata da don Attilio Foscaldi, Presidente dell’’Associazione di volontariato “Il Samaritano” di Lauropoli, e Parroco della Parrocchia dei Sacri Cuori. A coordinare i vari settori uno degli amici di Francesco e componente del “Jolly Club” di un tempo, l’Arch. Carlo Forace; il supporto tecnologico per la realizzazione della videoconferenza è stato affidato a Giuseppe Donato della PCPoint Computers, mentre la divulgazione on-line dell’evento è stata affidata al portale internet www.cassanoalloionio.info, curato dal prof. Gaetano Zaccato.
Tutti, si proprio tutti, sono accorsi all’appuntamento fissato per domenica 30 dicembre 2007 alle 18.45 presso l’Auditorium “F. Toscano” di Lauropoli, grandi, piccini, amici, conoscenti, la mamma, il fratello, la sorella e i parenti tutti per partecipare ad un evento straordinario e per toccare con mano il risultato di una fede profonda che vince ogni sofferenza e dolore; Francesco Miceli ne è la testimonianza; tetraplegico, con pluri lesioni del midollo: uno dei pochi che sopravvive tramite uno stimolatore diaframmatico, che al momento, non può vivere fuori da una struttura ospedaliera; attualmente è ricoverato presso l'Ospedale Montecatone Rehabilitation Institute di Imola, Ospedale riabilitativo d'eccellenza per mielolesi e malattie degenerative del sistema nervoso. La manifestazione inizia con l’apparizione in video di Francesco con il suo sorriso gioioso e la sua voce flebile che saluta tutti i presenti in sala; la commozione è tanta, tutti, proprio tutti guardano e ascoltano Francesco in religioso silenzio.
Dopo un breve scambio di saluti tra il Vescovo S.E. mons Vincenzo Bertolone e Francesco Miceli, i microfoni si aprono e don Attilio Foscaldi introduce la serata e passa la parola a Mons. Carmine Scaravaglione che nel suo intervento, ricco di significati, esplicita il messaggio di Francesco che giunge a noi , sia attraverso i suoi scritti pubblicati sul volume “Correre… sulle ali del Pensiero” che nella sua quotidianità , testimonianza di fede , di speranza. Il volume “Correre … sulle ali del Pensiero” è stato presentato nei giorni scorsi presso l’Ospedale di Montecatone (Imola).
“Il significato del titolo è proprio questo: siamo abituati a correre con le gambe, ma il nostro spirito ed il nostro pensiero possono correre anche più veloci.... Possiamo continuare a pensare, a sognare, ad amare, ad aiutare gli altri sempre anche in situazioni difficili: è questo il grande messaggio di Francesco Miceli che, con grande serenità e dignità, ci suggerisce come si può diventare diversamente abili e continuare a sostenere amici e familiari.”
I momenti di riflessione sono stati intervallati dalla lettura di alcuni componimenti di Francesco. Alle letture si sono alternati: Martina Francomano, Alessandra Miceli, Teresa Gaertani, Leonardo Guerrieri, Franco Tufaro. Ha fatto seguito la testimonianza di Antonio Golia, attuale presidente del Consiglio Comunale di Cassano Allo Ionio, e compagno di giochi dello stesso Francesco Miceli. Nel suo intervento Golia ha rievocato i momenti che furono, dove da una parte i giovani del Corso che vivevano all’ombra del campanile, chierichetti e credenti della religione cattolica di cui Golia ne faceva parte e dell’altra i giovani non credenti e militanti politicamente nell’area della sinistra di cui Francesco ne era il simbolo. Ha rivolto un saluto anche lo zio Francesco Miceli che con voce commossa ha augurato al proprio nipote di continuare su questa strada con forza e coraggio.
Ha tratto le conclusioni il Vescovo Mons. Vincenzo Bertolone che con gioia ha accolto la richiesta di partecipare a questa manifestazione già da tempo programmata da Don Attilio e dalla sua organizzazione ma per altri impegni istituzionali è slittata, ma il destino ha voluto che si tenesse proprio in concomitanza delle festività Natalizie. Quale periodo più bello per condividere questi momenti di forte testimonianze di fede se non quello della nascita del bambin Gesù? E su questo il Vescovo si è soffermato facendo riflettere i convenuti che un non credente come Francesco, nonostante le sua sofferenza, il suo dolore, il suo stato di essere fisico, sta dimostrando tanta forza e tanta fede, questo è il segnale che Francesco è andato alla ricerca di Gesù e che Gesù stesso ha cercato Francesco.
Francesco, con il suo modo di vivere, dando forza e coraggio a tutti, sta dimostrando che il dolore e la sofferenza possono essere vinti soltanto dalla forza di spirito, dalla speranza e dalla fede.

Cassano Allo Ionio 31.12.07
 

Gaetano Zaccato
redazione www.cassanoalloionio.info
 

Prefazione
Questo libro racchiude poesie, testimonianze, racconti di esperienze raccolte prevalentemente nell'Ospedale Montecatone Rehabilitation Institute di Imola, Ospedale riabilitativo d'eccellenza per mielolesi e malattie degenerative del sistema nervoso. La maggior parte della produzione è di Francesco Miceli, tetraplegico, con pluri lesioni del midollo: uno dei pochi che sopravvive tramite uno stimolatore diaframmatico, che al momento, non può vivere fuori da una struttura ospedaliera. Nonostante tutto questo, non permette al suo spirito di rimanere intrappolato e lo lascia correre e spaziare al di sopra di tutto e, dando prova di diverse ed eccezionali abilità, ci trasmette il suo pensiero, i suoi sogni, le sue speranze... Seguendo il suo esempio, anche altri hanno dato le proprie testimonianze nelle quali, più che delle difficoltà di vivere con grandi menomazioni, si vede la capacità di ritrovare valori riscoperti attraverso il dolore e le risorse interiori che a volte non si conoscono, ma che ci sono in noi e che ci possono aiutare ad uscire anche dalle peggiori situazioni, recuperando una vita diversa, ma altrettanto importante. Il significato del titolo è proprio questo: siamo abituati a correre con le gambe, ma il nostro spirito ed il nostro pensiero possono correre anche più veloci.... Possiamo continuare a pensare, a sognare, ad amare, ad aiutare gli altri sempre anche in situazioni difficili: è questo il grande messaggio di Francesco Miceli che, con grande serenità e dignità, ci suggerisce come si può diventare diversamente abili e continuare a sostenere amici e familiari. Nelle pagine di questo libro troviamo emozioni, paure, conquiste, speranze e tanta fiducia riposta nella RICERCA scientifica. Infatti coloro che vivono la disabilità continuano a lottare ogni giorno con le proprie difficoltà confidando che la ricerca dia loro la possibilità di un recupero parziale, anche minimo, delle facoltà perse. Da qui il loro sostegno morale e finanziario affinché la ricerca "CORRA" il più velocemente possibile, senza intralci burocratici o speculativi e che sempre più persone si impegnino perché questo avvenga. La disabilità è qualcosa che terrorizza e mette a disagio: si cerca quindi di tenerla a distanza. E' per ovviare a questo che I' Auser, in collaborazione con i volontari Unitalsi, ha presentato il progetto per la realizzazione di questo libro e il Centro Servizi Volontariato della Regione lo ha approvato. Il nostro vuol essere un messaggio di amore, amicizia e speranza. Si spera che queste pagine possano sensibilizzare i cittadini nei confronti di questo problema, favorire l'integrazione di persone con disabilità, far capire quali risorse siano in grado di offrire, aiutare a superare barriere di ordine psicologico, imbarazzo, senso di impotenza, paura di intristirsi da parte dei "sani", depressione, senso di sfiducia, isolamento, fastidio e paura di essere compatiti da parte dei disabili. Si desidera aiutare tutti coloro che vivono direttamente o indirettamente l'esperienza dell'handicap a superare la disperazione, si vuol sostenerli nell'accettazione delle menomazioni e allo stesso tempo li si invita a sfruttare al meglio ciò che è rimasto a non vivere ai margini, come diverso o inferiore: l'individuo è sempre quello e come tale va trattato, anche se ha bisogno di altre strategie per vivere. Anzi, dato che il corpo costringe Francesco e tanti come lui a ritmi di vita meno convulsi, lo spirito corre più velocemente e crea qualcosa su cui vai la pena di soffermare la nostra attenzione. Non ci sono persone che valgono di più perché sono paralizzate o altre perché aiutano chi è infermo: siamo tutte persone che percorrono il cammino della vita, insieme il viaggio può essere più facile se si sta vicini e si impara gli uni dagli altri... e si lascia correre il nostro cuore. Personalmente mia mamma l'ho vista quasi sempre "seduta", ho tanti amici "seduti" e mi hanno insegnato tanto: prima di tutto ad amare la vita, a capir che anche gli atti più banali ed automatici sono bellissimi perché, per tanti, sono conquiste. Ho imparato anche che è molto più facile aiutare che essere aiutati, ma che comunque tutti hanno bisogno di tutti.

Anna Camponovo (volontaria Unitalsi)
 

Francesco Miceli aveva una famiglia che amava, una professione che lo gratificava, aveva appena acquistato una casa, insomma aveva una vita serena come tanti altri, poi l'incidente e la sua vita è diventata diversa. Nessuno è in grado di spiegare il perché della sofferenza o del perché alcuni siano così duramente colpiti, però di certo vi sono persone che diventano, proprio per come vivono la sofferenza, guida ed esempi per gli altri. Francesco Miceli è sicuramente uno di questi, un eroe del quotidiano. Ho conosciuto Francesco quasi per caso: ero andata a trovare un amico, mi ha presentato il suo compagno di stanza, abbiamo cominciato a parlare come se ci conoscessimo da sempre. Infatti Francesco con il suo sorriso e le sue parole inspiegabilmente serene ti entra nel cuore, diventa un amico, una guida, per me uno dei più importanti. Non potrò mai dimenticare che si è improvvisato detective per poter farmi gli auguri di Buon Onomastico. Non aveva il mio numero di telefono, ma è riuscito a trovarlo: sono stati gli auguri più commoventi che io abbia mai ricevuto. Non potrò mai dimenticare il mazzo di fiori che ha mandato a mia figlia Monica per la nascita della figlia: i primi, i più belli perché mandati col cuore da uno che ha impegnato le sue diverse abilità per farlo. Francesco è molto dolce, ma altrettanto determinato, è così padrone della propria situazione fisica che è diventato il primo medico di sé stesso, sa guidare con molta precisione e dolcezza alla propria tutela, ha un corpo delicato ma uno spirito d'acciaio. Quando a Montecatone qualcuno non riesce proprio ad accettare la propria situazione ed è particolarmente disperato, si chiede a Francesco di aiutarlo e Francesco, con tanta calma e serenità, gli dimostra che si può ancora fare molto. Gli indica, in pratica, come si può diventare diversamente abile, gli fa conoscere il suo amico computer e così impianta il seme della speranza... E' cosi disponibile nei confronti degli altri che, senza volerlo, ci si confida con lui, gli si racconta preoccupazioni, desideri e lui conclude dicendo "Andrà tutto bene.." oppure "Pregherò per te". Quest' ultima frase l'ha detta anche a spose che avevano tanto desiderio di diventare mamme e c'è più di un bambino che può testimoniare che ha pregato, c'è chi porta anche il suo nome... Da Francesco ci vanno tanti amici, tutti credono di portargli amicizia e conforto, e lui ci lascia l'illusione che sia così. In realtà tutti portano a casa qualcosa, il suo coraggio che ci fa diventar più lieve ogni fatica quotidiana, il dono di capire che nulla è scontato e che ogni piccola azione, anche inconscia, è molto importante perché c'è chi non può abbracciare, non può asciugarsi il sudore, non può piangere. Non so se gli interessa il racconto di ciò che facciamo noi o se lo fa sentire ancora solo perché i nostri interessi non sono i suoi, ma ci fa il regalo di farci sentire utili. Se solo abbiamo qualche preoccupazione ci dice le parole giuste: è per questo che c'è sempre tanta gente da lui, ed io scherzando gli dico che gli voglio regalare l'elimina-code come negli uffici o supermercati. Francesco ci guida al di là delle cose materiali, fa correre il suo ed il nostro pensiero al di là delle nubi della vita verso un cielo sereno che c'è: è come una bella farfalla che ci guida verso l'azzurro portando un fiore bianco ricco di valori umani e spirituali e tante altre farfalle potranno volare con lui alla ricerca del significato della vita. Questo è quello che abbiamo voluto simbolizzare nella copertina realizzata dalla nostra amica architetto Daniela Galvani...

Anna

Il Samaritano
Associazione di Volontariato

 


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